Secondo invio - Pescara, 9 maggio 2023

Si è tenuto sabato 6 maggio 2023, presso l’Auditorium Petruzzi in via Delle Caserme 60, a Pescara, il corso di Educazione Continua in Medicina (ECM) dal titolo "Nuove evidenze in Salute Mentale: Disturbi della Nutrizione ed Alimentazione (DNA), disagio giovanile e uso corretto degli psicofarmaci", responsabili scientifici dr. Dr. Vittorio Di Michele, Direttore U.O.C. Centro Salute Mentale area Nord ASL Pescara e dr.ssa Maria Assunta Ceccagnoli, Presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri della Provincia di Pescara (OMCeO Pescara).

Il Convegno è stato introdotto dalla Presidente OMCeO Pescara, dr.ssa Ceccagnoli, che ha chiesto ai relatori e ai partecipanti al convegno di osservare 1 minuto di silenzio in ricordo della dr.ssa Barbara Capovani, psichiatra uccisa da un suo ex paziente all’uscita dell’ospedale di Pisa, alla fine di un turno di lavoro. Ha inoltre preso la parola la dr.ssa Maddalena Magnocavallo, psichiatra ora in pensione, che nel 2014 subì una grave aggressione fisica da parte di un suo assistito, che la colpì con un martello.

Tema centrale del convegno, il trattamento, la diagnosi e la cura dei disturbi mentali dell’infanzia, dell’adolescenza e dell’età adulta che ha presentato un deciso cambio di paradigma negli ultimi 5 anni.

I Disturbi della Nutrizione ed Alimentazione (DNA) sono un vasto campo di attività e comprendono anche la sfera dei disturbi mentali che classicamente includevano un limitato numero di malattie come Anoressia e Bulimia.

Parimenti l’approccio ai DNA è diventato multiprofessionale/multidisciplinare e necessita di coinvolgimento delle strutture pubbliche sia per i costi assistenziali ed anche per un adeguato uso delle risorse umane.

Come noto, nel corso della pandemia si è osservato un incremento del disagio psicologico e psico sociale fra i giovani ed anche nelle fasce di età dell’infanzia e adolescenza.

Durante l’evento sono stati presentati nuovi elementi valutativi e raccomandazioni cliniche ed operative per un corretto approccio al disagio giovanile.

In Italia si osserva da molti anni un uso smodato degli antidepressivi, nella idea bizzarra ed evidentemente errata che non siano dannosi nel lungo termine. A fronte di un numero limitato di persone affette da depressione, secondo i dati del Ministero della Salute, oltre 7 milioni di italiani assumono antidepressivi. Inoltre chi avvia la prescrizione non è lo stesso medico che monitorizza il paziente e non è lo stesso medico che sospende la terapia allorché l’obiettivo clinico è stato raggiunto.

Nel corso dell’evento sono stati illustrati i danni che gli antidepressivi, inclusi quelli di seconda e terza generazione producono e sono stati forniti chiarimenti sull’uso corretto di questi.